Economia

La crisi colpisce le esportazioni, ma le spedizioni non petrolifere crescono

La crisi logistica che sta colpendo la struttura dei costi preoccupa il settore dell’export in Ecuador. In valore esportato, i prodotti non petroliferi e non minerari hanno raggiunto i 10.062 milioni di dollari rappresentando il 60% delle esportazioni totali, secondo la Federazione Ecuadoriana degli Esportatori (Fedexpor), sulla base dei dati della Banca Centrale. Ciononostante, uno dei prodotti di punta, ossia le banane, ha registrato un calo del -10% in questi primi otto mesi. I gamberetti, al contrario, hanno registrato un aumento del 27% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Nell’ambito non petrolifero, il pesce in scatola mostra una crescita del 10%, mentre il legno e i suoi prodotti sono diminuiti del -26 % durante lo stesso periodo di analisi. Intanto, per quanto riguarda i paesi di destinazione delle esportazioni, gli Stati Uniti continuano ad essere i primi per il ricevimento di prodotti non petroliferi provenienti dall’Ecuador. Tra gennaio e agosto 2021, le esportazioni non petrolifere verso il Paese nordamericano sono cresciute del 17%. L’Unione Europea, come seconda destinazione commerciale, ha registrato nello stesso periodo un aumento del 14%. A differenza delle due principali destinazioni, le spedizioni non petrolifere verso la Cina sono diminuite del -4%. Per quanto riguarda le importazioni non petrolifere, sono aumentate del 32%, principalmente a causa di una crescita dell’importazione di materie prime del 43% e di beni di consumo del 28%. Di conseguenza, il saldo commerciale non petrolifero ha registrato un risultato sfavorevole di 1.119 milioni di dollari.

Peraltro, nel 2021 la bilancia commerciale totale mostra un avanzo di 1.814 milioni di dollari, poiché nel settore petrolifero si registra un avanzo di 2.933 milioni di dollari. Intanto il settore affronta uno dei momenti più complessi in termini di competitività. La crisi logistica globale, che sta provocando aumenti significativi del costo della movimentazione delle merci in tutto il mondo, sta impattando la stabilità delle catene logistiche delle rotte marittime, dei container e dei porti di accoglienza di grandi volumi che, per effetto della pandemia, presentano interruzioni che allungano i tempi di carico e scarico. Ciò ha fatto sì che, per il settore delle esportazioni ecuadoriano, gli input di produzione e i macchinari riflettano un aumento significativo che si trasferisce direttamente sui costi delle aziende esportatrici. Inoltre, materie prime come cartone, carta, imballaggi, fertilizzanti e vari beni intermedi che servono per tecnicizzare la produzione vedono notevoli aumenti di prezzo e, addirittura, la puntualità nella fornitura è messa a rischio a causa dell’intermittenza delle rotte logistiche che arrivano in Ecuador.

Secondo alcuni rappresentanti della Camera del commercio estero, la soluzione dipende da un’azione coordinata del Governo per alleviare l'”inutile sovrattassa” sull’importazione di fattori produttivi. A questo si aggiungono tasse distorsive sull’attività commerciale come il pagamento di una tassa sull’uscita di valuta estera che rende più costoso il trasporto internazionale.


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© Riproduzione riservata

Foto di Copertina: La Hora

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