Cultura

Eduardo Kingman: il “pittore delle mani” sempre in difesa degli ultimi

Nato a Loja il 23 febbraio 1913, l’artista ecuadoriano Eduardo Kingman Riofrío è considerato uno dei maestri dell’espressionismo e dell’indigenismo nel XX secolo, insieme ad Oswaldo Guayasamín.

Conosciuto come il “il pittore delle mani”, Kingman si trasferisce a Quito nel 1918 insieme a sua mamma ed i suoi due fratelli, dopo che il padre, Edward Kingman, d’origini statunitensi, decide di tornare negli Stati Uniti, lasciando la sua famiglia in Ecuador.

Kingman studia alla Scuola delle Belli Arti per tre anni, dove diventa allievo del pittore ibarreño Víctor Mideros, la cui influenza sarà determinante nel suo percorso artistico.

Nel 1922, durante la presidenza di José Luis Tamayo, l’Ecuador attraversò una crisi economica causata da un forte calo del prezzo internazionale del cacao. All’epoca il cacao era il principale prodotto di esportazione del paese. Questa situazione portò alla ribellione di giovani studenti universitari, tra cui gli studenti della Scuola delle Belle Arti, intellettuali ed artisti, con uno sciopero generale a novembre nella città di Guayaquil.

Anche Kingman, spinto dal contesto d’ingiustizia sociale, decide di protestare, ma in maniera piuttosto artistica, facendo dipinti. Nel 1931, dopo che venne a mancare suo fratello maggiore, la famiglia si trasferisce di nuovo, questa volta nella città-porto di Guayaquil.

Nel contesto della Grande Depressione che colpì fortemente l’economia dell’Ecuador, la madre di Kingman cercò di convincere il figlio di fare la scuola di contabilità affinché potesse contribuire all’economia famigliare. Tuttavia, Kingman non rinunciò alla sua passione per l’arte, riuscendo a trovare un lavoro come fumettista per El Universo, giornale della città di Guayaquil. Fu in questo momento che Kingman inizia ufficialmente la sua carriera di artista.

Uno dei dipinti più celebri di Kingman, il “pittore delle mani” © Infobae

Le opere d’arte di Kingman furono influenziate dall’ambiente di denuncia sociale, povertà e protesta nel paese in quegli anni, così come l’amicizia con artisti come lo scultore Alfredo Palacio Moreno. Nel 1933 espone per la prima volta i propri dipinti in una mostra collettiva organizzata dalla Società di Scrittori e Artisti “Alere Flamman”, e nel 1938, fa parte di una mostra d’arte a Bogotà.

Nel 1940 il Modern Art Museum di New York acquista “Los Cuchidores”, uno dei suoi dipinti più conosciuti. Due anni più tardi, partecipa ad una mostra al Newar Museum di San Francisco. Le sue opere sono anche state esposte a Washington alla Pan American Union, l’Inter American Development Bank ed all’Università George Mason.

Nel 1987 espone al Museo Orientale di Mosca, alla Maison de L’Amérique Latine di Parigi, ed al Salones Caja de Crédito di Madrid.

Kingman fu premiato in diverse occasioni, ottiene il premio “Mariano Aguilera” nel 1936 en el 1959. Nel 1986, riceve il premio “Eugenio Espejo”, il riconoscimento nazionale più importante consegnato dal governo dell’Ecuador alla cultura, l’arte, la letteratura e la scienza. L’Organizzazione per gli Stati Americani le concede anche nel 1994 il premio “Gabriela Mistral” per l’Arte Plastica nel 1993.

Kingman dipinse vari murales in Ecuador ed all’estero, all’Esposizione Universale di New York, nell’edificio del Ministero dell’Agricoltura dell’Ecuador, all’Istituto Geografico Militare, ed in altri luoghi.

Nel 1972, quando con il boom petrolifero l’Ecuador ebbe dei grandi cambiamenti economici, dando una nuova vita alle gallerie d’arte, Kingman si trasferisce a Quito. L’artista acquista e ristruttura una vecchia panetteria nella Valle de Los Chillos, che chiamò La Posada de la Soledad, che oggi si può visitare. Le opere di Kingman sono esposte nella Posada de las Artes Kingman a Quito, ormai gestito da sua figlia, la museologa Soledad Kingman, e nella Galleria Kingman.

Il pittore delle mani è venuto a mancare il 27 novembre 1997, accompagnato dalla sua famiglia nella sua casa. La sua arte e le sue idee rimangono per sempre nella storia e la memoria dell’Ecuador e del mondo.


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© Riproduzione riservata

Foto di Copertina: Facebook

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