Il centro storico della città ecuadoriana di Latacunga, nella provincia di Cotopaxi, è parte integrante del patrimonio culturale della nazione, nonché testimonianza palpabile della storia, in quanto tutto sembra essere intriso dello spirito coloniale che un tempo trasportava i turisti che vi soggiornavano, al tempo della dominazione spagnola e della lotta di liberazione. Tradizionalmente, la vita della popolazione di questa città era associata alla religione, al lavoro, e alle attività sociali. Inoltre, i residenti della città parteciparono anche alle guerre di liberazione nel 1820.
Senza dubbio, uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi della città, che ospita le tradizioni coloniali di Latacunga, sono i Molinos de Monserrat, dove ha attualmente sede la Casa della Cultura Ecuadoriana, anima della provincia di Cotopaxi.
Secondo i documenti storici conservati nelle biblioteche di Latacunga, il complesso strutturale del Molino de Monserrat fu costruito nel 1736 dai monaci gesuiti ed è un esempio lampante di architettura coloniale. Questo complesso molitorio, simile a quello costruito nel comune di Salcedo, situato a 35 km da Latacunga, servì per diversi decenni allo scopo previsto: ossia la macinazione dei cereali. I coloni locali erano attivamente coinvolti nell’agricoltura e si nutrivano di essa. Il mulino era alimentato dalle acque del vicino fiume Cutuchi, che sfociava in un apposito canale costruito dai Gesuiti.

Quando questo complesso passò sotto il controllo del comune di Latacunga nel 1967, le autorità cittadine decisero di aprirvi un museo. Oggi il mulino ospita un museo archeologico, che espone reperti archeologici di epoca pre-Inca. C’è anche un museo del folklore, dove è possibile vedere una serie completa di costumi nazionali, ancora indossati dalla popolazione locale, una collezione di strumenti e vari capi di abbigliamento inerenti alle caratteristiche delle culture degli altopiani ecuadoriani. L’intero complesso architettonico dei mulini di Monserrat si trova 200 metri a sud-ovest della piazzetta di El Salto.
Per molti anni la struttura calcarea ha resistito alle eruzioni del vulcano Cotopaxi. All’interno dell’edificio centrale, il turista può vedere la famosa immagine della Vergine di Monserrat (Santa Vergine, patrona di questa zona), scolpita nella pietra, il cui atteggiamento riverente mostra la grande pietà del popolo di Latacunga. La magnifica vista sulle maestose Ande e dintorni, che si apre dalle mura dell’antico complesso del mulino, può toccare il cuore di ogni visitatore e rimanere per sempre nella memoria. C’è un ponte di osservazione e panchine risalenti ai tempi antichi, da dove è possibile ammirare il paesaggio, compresi i fiumi Yanayacu e Cutuchi.
C’è chi dice che se ti siedi su una di queste panchine, chiudi gli occhi e ti rilassi, puoi sentire come comincerà a funzionare un mulino ad acqua congelato nei secoli e le voci dei coloni che da tempo ci si è dimenticati che lavorano nei campi, mentre nel vicinato si sentiranno le risate delle donne e le grida dei bambini.
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Foto di Copertina: La Hora