Gastronomia

Oltre Masterchef Ecuador: Carolina Sanchéz e la cucina ecuadoriana

Ecuador Oggi ha avuto l’onore di intervistare la chef ecuadoriana Carolina Sánchez, giudice di Masterchef Ecuador, nonché prima ed unica chef del paese ad essersi aggiudicata una stella Michelin, col suo ristorante Ikaro a Logroño, in Spagna. Con lei abbiamo potuto parlare di Ecuador, la sua cucina, i suoi prodotti tipici, ed il suo futuro. Buona lettura!

1. La cucina ecuadoriana, a differenza di quella peruviana, non gode di molta visibilità. Cosa le manca?

Penso che, prima di tutto, ciò che manca alla cucina ecuadoriana sia il fatto che gli stessi ecuadoriani siano orgogliosi della grande gastronomia che abbiamo. Molte volte in Ecuador si pensa che ciò che viene da fuori sia meglio, quando in realtà nel nostro paese abbiamo una cucina meravigliosa. Quando uno si sente orgoglioso di ciò che ha, lo diffonde nel mondo nel momento in cui esce dal paese, e questo ci manca.

Un’altra cosa che ci manca riguarda il governo, che dovrebbe aiutare i cuochi a promuovere la nostra cucina attraverso fiere gastronomiche ed eventi nei quali si mostra al mondo i prodotti tanto meravigliosi che abbiamo, la nostra cultura gastronomica, e le nostre tradizioni culinarie.

2. Cosa evidenzieresti della cucina ecuadoriana, che gli altri non hanno? Qual è la differenza con le altre cucine della regione?

Una delle cose meravigliose che abbiamo è che in un paese così piccolo abbiamo quattro regioni molto diverse in quanto a prodotti e tradizioni, il che rende l’Ecuador un paese molto ricco culinariamente parlando.

Abbiamo molti prodotti che neanche noi ecuadoriani conosciamo, e la stessa cosa succede con le diverse culture culinarie di ogni regione: tutto ciò ci rende diversi e unici rispetto ad altri paesi.

3. Qual è il tuo piatto ecuadoriano preferito (da mangiare e preparare)?

Da mangiare l’encocado, mi piace in tutte le sue versioni. Invece, da preparare sicuramente la fritada con mote sucio e llapingachos.

Fritada con mote sucio e llapingachos

4. C’è qualcosa che ti manca particolarmente dell’Ecuador, aldilà della cucina?

La mia famiglia e i miei amici: li ho tutti là, e mi mancano sempre moltissimo.

5. Pensi che il programma Masterchef Ecuador potrebbe aiutare la cucina ecuadoriana? Se si, in che maniera?

Sì, naturalmente. Penso che Masterchef sia un programma in cui viene mostrata con precisione tutta la cultura gastronomica che abbiamo nelle diverse regioni del paese e questo è qualcosa di meraviglioso perché gli spettatori possono rendersi conto di tutta la varietà di ricette e tradizioni che abbiamo in Ecuador, e nutrirsi di queste. Parlo spesso con la mia famiglia che non conosceva una ricetta che avevano fatto a Masterchef, e si sono sfidati a farla in casa. Credo pertanto che sia un programma che ispira anche le persone a cucinare.

6. Perché un italiano dovrebbe vedere Masterchef Ecuador? E cosa gli diresti?

Dovrebbero vederlo per conoscere il nostro Paese attraverso la sua cucina. Vi invito a vederlo e a provare a replicare alcune delle ricette in modo che possiate conoscere la nostra meravigliosa cucina.

7. Quali difficoltà hai dovuto affrontare nel mondo gastronomico?

Nel mondo della gastronomia c’è molta competizione e ho dovuto essere esposta a questa. Ci sono molte persone che cercano di distinguersi e “calpestarti” ma penso che questo mi abbia reso più forte. Penso che non dovrebbe esserci “gelosia lavorativa” ma unione in quanto professionisti.

8. Cosa diresti ai nostri lettori per motivarli a visitare il tuo ristorante Ikaro?

A Ikaro facciamo una cucina unica perché combiniamo la cucina ecuadoriana con la cucina basca e della regione di La Rioja. Siamo innamorati del prodotto e gli diamo il miglior trattamento possibile, realizzando dei piatti pieni di contrasti, tanto nei sapori quanto nelle consistenze, e vogliamo che per i nostri clienti venire a mangiare a Ikaro sia un’esperienza memorabile.

La prima stella Michelin al ristorante Ikaro

9. Che tipo di prodotti usi nella tua cucina? Usi prodotti importati direttamente dall’Ecuador?

Usiamo di tutto, prodotti locali e anche prodotti ecuadoriani. Amiamo lavorare con prodotti locali, tutto ciò che è verdura, frutta, carne e pesce vogliamo che sia il più fresco possibile. Ma poiché la nostra cucina è un mix di culture, lavoriamo anche con prodotti che arrivano dall’Ecuador, come il cioccolato PACARI, il gin Crespo e alcuni tipi di mais, e anche prodotti che portiamo letteralmente in valigia quando andiamo in viaggio, come la neapia e il macambo (cacao bianco amazzonico).

10. Quali sono i tuoi progetti futuri ora che hai ottenuto una stella Michelin? Qualche piano in Ecuador?

Uno dei miei sogni è aprire un’attività in Ecuador. Mi piacerebbe avere Ikaro lì, ma è un ristorante che richiede molta attenzione e implicherebbe una mia presenza fisica in Ecuador costante. Di conseguenza, l’idea sarebbe quella di aprire un ristorante dove non devo stare tutto il tempo, ma viaggiare in loca di tanto in tanto per controllare che tutto vada bene. Spero che un giorno questo mio sogno possa avverarsi!

11. L’offerta dei ristoranti in Ecuador, soprattutto nella capitale, si è diversificata molto negli ultimi anni. Cosa diresti a un imprenditore che vuole investire in un ristorante? Che consiglio gli daresti?

Gli direi di dedicare molto tempo alla ricerca di un buon team di lavoro, e anche di allenarlo molto bene perché questo è uno dei segreti di una buona impresa: circondarsi di persone brave e professionali.

12. In che modo la pandemia ha colpito la tua attività?

Penso che ci abbia colpita nella stessa maniera di molti altri. La capacità del nostro ristorante è stata ridotta a causa della pandemia e serviamo meno commensali, quindi gli ingressi sono inferiori.

Devo dire che una delle cose positive è che siamo diventati più sostenibili, cercando di utilizzare al meglio ogni prodotto perché bisogna guardare ai numeri più di prima.

E soprattutto ci ha dato una lezione: sapere che non tutto è stato detto e che bisogna essere sempre grati per quello che si ha nel presente perché non si sa mai cosa accadrà domani.


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© Riproduzione riservata

Foto di Copertina: Extra

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