La città di Zaruma, situata nella provincia di El Oro (sud dell’Ecuador), è una delle città più antiche del paese, nonché una delle più apprezzate, sia a livello architettonico che per la sua particolare storia. Infatti, grazie ai palazzi e le case costruite rigorosamente di legno, che conservano ancora lo stile tradizionale, la città è attualmente candidata per diventare Patrimonio Culturale dell’umanità. Il suo centro storico, specie nei quartieri come Roma ed Ortega, offrono una varietà di luoghi d’interesse tramite i quali la città racconta la sua storia: la fabbrica artigianale di manjar de leche San Martín, il Museo Municipale di Zaruma, il Santuario de la Virgen del Carmen ed il Parco Centrale, sono solo alcuni dei luoghi da non perdere assolutamente.
La città venne fondata nel 1595 dal capitano Alonso de Mercadillo, successivamente nominato ufficiale dal capitano Damián Meneses, inviato dal Re di Spagna Filippo II. Fu così che la città cominciò ad essere popolata dagli spagnoli, i quali, attratti soprattutto per i giacimenti d’oro, videro in Zaruma un’opportunità di sviluppo. Infatti, quest’ultima fu una delle fonti principali di reddito per la Real Audiencia de Quito durante la seconda metà del XVI secolo.

Nel 1820, la città di Zaruma si dichiarò indipendente dal Regno Spagnolo, seguendo la innegabile sete di libertà di altre città come Quito, Cuenca e Guayaquil. Non a caso, nel 2020, la città ha celebrato i suoi 200 anni d’indipendenza con vari eventi commemorativi, rispettando le regole sanitarie.
Ancora oggi esiste un totale di 67km di gallerie sotterranee per l’estrazione d’oro, ormai non funzionanti, che un tempo servivano agli spagnoli per estrarre l’oro, materia prima per cui la città divenne celebre. Nonostante questa attività sia stata vietata dal governo ecuadoriano nel 1993, nella zona antica della città gli abitanti ed il comune ancora denunciano lo svolgimento di sottrazione illegale di questo prezioso metallo.
Gastronomia
Zaruma è anche un piccolo centro gastronomico, tra i cui protagonisti si trova il caffè caratteristico della zona. Coltivato a più di 2.000 metri sopra il livello del mare, il caffè di tipo arabica è iniziato ad essere commercializzato negli anni 30. Purtroppo, durante gli anni ’80, sebbene il caffè di Zaruma fosse di ottima qualità e molto apprezzato in vari paesi, la produzione cominciò a scarseggiare e non rappresentava più un guadagno per i coltivatori di caffè. La produzione però ha continuato ad esserci, nonostante altri ostacoli come il cambiamento climatico, e la mancanza di conoscenze e pratiche adeguate. Perciò nel 2006 il comune di Zaruma ha iniziato un progetto pilota per recuperare le piantagioni di caffè, che col tempo sta ancora producendo dei risultati positivi.
In più, ci sono vari dolci tipici, tra i quali troviamo le uova di faldiquera (caramelle fatte di latte evaporato, cannella e vaniglia), il manjar de leche (crema fatta di latte, zucchero e cannella), marmellate, e torrone. Zaruma offre anche il tigrillo, ormai dichiarato come patrimonio culturale immateriale dal 2020. Il tigrillo ha diverse versioni in tutta la provincia (ed anche in altre città dell’Ecuador), fatto a base di banana verde. La ricetta del tigrillo per la colazione a Zaruma, dichiarato patrimonio gastronomico, viene fatta con banana verde, cipolla, sale, aglio e semi d’olio di achiote. Il tutto viene poi macinato, e poi mischiato con delle uova fritte e infine con il formaggio. Gli ingredienti danno i colori bianco e giallo, come quelli del felino nelle foreste tropicali dell’Ecuador.
Se visitate questo Villaggio Magico, perdetevi tra le sue vie, la cui direzione è sempre incerta.
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Foto di Copertina: Agoda